Bisnate storia

Bisnate 2023: i lavori alla Chiesa

 

 

Bisnate:  la storia e le originiBisnate

L’origine e il nome di questa frazione sono fatti risalire al IV secolo a.C. durante la dominazione dei Galli Boi. E’ sempre stato un importante punto di passaggio per l’attraversamento dell’Adda, che quì è più stretto rispetto al suo corso normale.

 

Nell’undicesimo secolo viene innalzata una prima postazione fortificata, per il controllo del passaggio, che darà in seguito origine a un castello. La chiesa ha come patrono S. Alessandro costruita nel secolo XVII, su fondamenta antiche di un’altra precedente che sorgeva già prima del 1000. Il ponte vecchio, ancora in piedi oggi, in cotto e muratura, a cinque arcate che divide le provincie prima Milano, poi Lodi alla provincia di Cremona, venne costruito verso il termine del XIX secolo. Oggi esiste un ponte nuovo sulla Paullese, costruito nel 1980/85. Il ponte é una meta turistica, specialmente in estate. Posto ideale per caccia e pesca e per le sue trattorie a cucina campagnola. All’inizio del secolo scorso raggiungeva i 250 abitanti.

BISNATE: al 30/6/2006 – Abitanti: 34 – Famiglie: 16 – Patrono San Alessandro apostolo.

STORIA

Anno 1239. L’imperatore Federico II, in guerra contro i milanesi, si accampa con il suo esercito tra Bisnate e Casolate.

Settembre 1449. Dopo la conquista di Lodi da parte di Francesco Sforza il 12 settembre 1449, le truppe sforzesche raggiungono a Bisnate i veneziani in fuga e li spogliano di armi, cavalli e bagagli. Per intervento di papa Nicolò V, a Lodi viene conclusa la pace, tra il ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, il 9 aprile 1454.

Anno 1465. Cristoforo Spilimberto de’ Cani risulta signore di Bisnate.

Maggio 1509. Dopo la battaglia di Agnadello tra Francia e Repubblica di Venezia viene gettato un ponte di barche sull’Adda per permettere il passaggio del fiume ai sudditi veneziani venuti a riconoscere i propri morti.

Anno 1531.Pietro de’ Cani di Bisnate cede alcuni beni alla chiesa di Lodi.

Anno 1546. Il feudo di Bisnate viene ceduto al principe Simone Tassis, famiglia di origine napoletana, divenuta milanese dal 1457.

Anno 1552. Marcello de’ Cani pubblica a Pavia “L’amorosa Fenice”, descrizione delle belle donne lodigiane dell’epoca.

Anno 1600. Agesilao de’ Cani è nominato Commendatore di Milano.

Anno 1815. Per ordine del governo austriaco, viene costruito una ponticella,  a spese dei comuni di Bisnate e Spino d’Adda .Struttura che permetteva il mantenimento del “porto volante” in questa localita. La ponticella permetteva di raggiungere l’isolotto nel centro del fiume da cui poi dipartiva il porto di Bisnate .La struttura del porto era costituita da due  pontili . Il primo  sul lato di Spino d’Adda , l’altro sul lato del comune di  Bisnate .Il trasporto vero e proprio avveniva attraverso l’utilizzo di  due imbarcazioni unite tra loro , legate con una corda ai due pontili , con una piattaforma in legno appoggiata sopra , ed era gestita da un portulano .

ANNO 1859. IL PONTE DI LEGNO COSTRUITO NEL 1847 VIENE DISTRUTTO DAGLI AUSTRIACI IN RITIRATA, NEL CORSO DELLA SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA.

ANNO 1847. Venne costruito  il primo ponte stabile in legno in questa località . Per la costruzione di tale opera , vennero utilizzate  quercie abbattute nei boschi lungo l’Adda. 

Anno 1901. Viene inaugurato il ponte sull’Adda, a cinque arcate in cotto e muratura, in occasione della sistemazione della strada tra Milano e Pandino.

 

Bisnate. 
in dialetto: Bisnà; ignoto significato gallo-celtico; oggi si direbbe bis-nato = nato due volte.
Soprannome: Teston de Bisnà.

I Feudatari. 1465 C. de’ Cani; 1546 al principe S. de’ Tassis di Napoli.

La Laudiade; Bisnate – 193: … da Bacco, nato due volte, originar presume Bisnate, che dal fertile terreno fuor manda e frutti e viti e messi…..

La Taglia – anno 1261: imposta per sovvenzionare la guerra, chiesa di Bisnate: 24 denari imperiali.

 

 

Castello di Bisnate – complesso

ZELO BUON PERSICO (LO)

Indirizzo: Via Adda (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) – Bisnate, Zelo Buon Persico (LO)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Configurazione strutturale: Edifici in muratura di mattoni con ampie porzioni in ciottoli disposti a lisca di pesce.

Epoca di costruzione: sec. XV

Uso attuale: intero bene: in disuso

 

comune di Bisnate sec. XVI – 1757

Attestata come località almeno dal 1151 (CDL I), nella seconda metà del Duecento Bisnate e la sua chiesa appartenevano alla pieve di Galgagnano (Agnelli 1917 a).

In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, Bisnate era compreso nel Vescovato Superiore (tassa sui cavalli); nel 1751costituiva un unico comune con Folla (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Alla metà del Settecento, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, la comunità contava 192 abitanti, non aggregava alcun comune ed era parte del feudo di Paullo, del principe Tassis, residente a Vienna. Il podestà feudale era residente a Milano, mentre il suo luogotenente risiedeva a Paullo. Il console era tenuto a giurare sia al banco del pretore di Paullo nonché sia a quello della referendaria della città di Lodi. La comunità non pagava nulla per la redenzione.
Era dotata di un consiglio generale, composto dagli officiali – primo e secondo estimato, sindaco e cancelliere – e dal popolo, che si riuniva nella piazza, al suono della campana della chiesa parrocchiale.
Il primo gennaio di ogni anno era eletto il sindaco, che si occupava della vigilanza e dell’amministrazione della comunità. Era inoltre responsabile del pagamento del salario che la comunità versava al cancelliere, pari a ventiquattro lire. Console, sindaco e cancelliere presiedevano all’imposizione delle taglie, effettuata alla presenza di tutta la comunità. Nel 1751 il cancelliere era residente a Zelo.
La cura della pubblica documentazione era affidata al primo estimato, in quanto la comunità non era dotata di archivio.
Infine, ogni tre anni era eletto l’esattore, previa pubblicazione delle cedole e convocazione in piazza della popolazione.(Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Bisnate fu compresa nella II delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.

Nel 1786 il governo austriaco decretò una nuova riorganizzazione dello Stato che prevedeva la suddivisione del territorio in otto province (Milano, Mantova, Pavia, Cremona, Lodi, Como, Bozzolo e Gallarate): ancora compresa nella II Delegazione del Vescovato Superiore, il comune di Bisnate entrò a far parte d

 

Secondo la legge dell’ 1 maggio 1798 di organizzazione del dipartimento dell’Adda, il comune di Bisnate faceva parte del distretto di Melzo (legge 12 fiorile anno VI a). L’assetto politico – amministrativo stabilito con tale la legge, però, venne superato poco dopo.

Il 26 settembre 1798 venne emanata la legge di organizzazione di diversi dipartimenti della Repubblica, tra i quali quelli relativi ai comuni del Lodigiano: il dipartimento dell’Alto Po e quello dell’Olona (legge 5 vendemmiale anno VII). Il comune venne incluso nel distretto VII del dipartimento dell’Alto Po.
Dopo i rovesci del 1799 e l’effimera restaurazione austriaca, il 13 maggio 1801 venne ripristinato il dipartimento dell’Alto Po (legge 23 fiorile anno IX), suddiviso in soli quattro distretti (Cremona, Lodi, Crema e Casalmaggiore). Bisnate divenne parte del III distretto, con capoluogo Lodi.
Secondo la compartimentazione relativa all’organizzazione del territorio del Regno d’Italia in dipartimenti, distretti, cantoni e comuni (decreto 8 giugno 1805), Bisnate venne compreso nel distretto III di Lodi, Cantone II di Paullo. Era inoltre un comune di III classe e contava 130 abitanti.
Nel 1809 venne introdotta una nuova organizzazione territoriale che prevedeva l’aggregazione di più comuni in un unico comune denominativo. Il comune risulta così aggregato a quello di Zelobuonpersico (decreto 4 novembre 1809 c).

 

 

Con l’attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, Bisnate, inserito nella provincia di Lodi e Crema, apparteneva al distretto II di Zelobuonpersico (notificazione 12 febbraio 1816).

Con il decreto Governativo 22 gennaio 1841 il comune entrò a fare parte di quello di Zelo Buon Persico (decreto 22 gennaio 1841).

 

Parrocchia della diocesi di Lodi.

La prima attestazione di un insediamento religioso a Bisnate risale al secolo XIII, quando la chiesa di Bisnate fu tra le istituzioni ecclesiastiche lodigiane tassate dal papato nella “talia” del 1261, dove figurava compresa nella pieve di Galgagnano (CDLaudense 1879-1885, II, 354). Nel 1584 la chiesa di Sant’Alessandro di Bisnate fu censita come parrocchia nel riordinamento della struttura territoriale ecclesistica del Lodigiano seguita al Concilio di Trento (Chiese parrocchiali di Lodi 1584). Il giuspatronato della parrocchia era detenuto nel secolo XVI dalla famiglia Bisnati; nel secolo successivo spettava invece alla famiglia Melzi (Agnelli 1917 a). La parrocchia di Bisnate nel 1619 apparteneva al vicariato di Paullo ed era officiata da un rettore; vi erano state istituite le confraternite del Santissimo Sacramento e della Dottrina Cristiana; la parrocchia contava 280 anime (Descriptio 1619). Nel 1690 essa contava 250 anime ed era passata nel vicariato di Vaiano (Descriptio 1690). Secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello Stato di Milano, la parrocchia di Bisnate possedeva fondi per pertiche 225.2; il numero delle anime, conteggiato tra Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 224 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1786 Bisnate era compresa nel vicariato di Paullo; il diritto di nomina dell’arciprete spettava al vescovo; il numero delle anime ammontava a 250 (Parrocchie 1786). La parrocchia di Bisnate nel 1859 era passata al vicariato di Zelo Buon Persico; la parrocchia contava 190 anime (Stato del clero 1859); nel 1910 essa contava 251 anime ed era compresa nel vicariato di Zelo Buon Persico (Parrocchie 1910). La parrocchia di Bisnate nel 1989 era compresa nel vicariato di Paullo (Guida diocesi Lodi 1987; Guida diocesi Lodi 1990).

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