Comunione Liberazione

 

CL

COMUNIONE E LIBERAZIONE È UN MOVIMENTO ECCLESIALE IL CUI SCOPO È L’EDUCAZIONE CRISTIANA DEI PROPRI ADERENTI PER COLLABORARE ALLA MISSIONE DELLA CHIESA IN TUTTI GLI AMBITI DELLA SOCIETÀ

Storie di un mondo nuovo

Come sapete le Tende AVSI sono uno dei gesti di caritativa che il movimento intende proporre a tutti.
Ciò che abbiamo incontrato ci fa interessare a tutto, perciò non possiamo non stupirci delle esperienze di nostri amici che hanno realizzato opere dove viene affrontato in modo più umano illavoro, l’accoglienza e l’educazione in situazioni di povertà, come in Siria, Kenya, Perù e Ucraina. Il titolo di quest’anno delle Tende è: «Storie di un nuovo mondo». Il gesto delle Tende potrà essere per noi la possibilità di guardare l’origine e cosa genera una posizione umana di questo tipo. Saràun’ulteriore occasione di verifica della fede.

COMUNIONE E LIBERAZIONE

Nasce in Italia nel 1954 quando don Luigi Giussani (1922-2005) dà vita, a partire dal Liceo classico “Berchet” di Milano, a un’iniziativa di presenza cristiana che utilizza il preesistente nome Gioventù Studentesca (GS).

Il nome attuale, Comunione e Liberazione (CL), compare per la prima volta nel1969. Esso sintetizza la convinzione che l’avvenimento cristiano, vissuto nellacomunione, sia il fondamento dell’autentica liberazione dell’uomo. Come ha affermato Benedetto XVI, Comunione e Liberazione «oggi si offre come una possibilità di vivere in modo profondo e attualizzato la fede cristiana, da una parte con una totale fedeltà e comunione con il Successore di Pietro e con i Pastori che assicurano il governo della Chiesa; dall’altra, con una spontaneità e una libertà che permettono nuove e profetiche realizzazioni apostoliche e missionarie» (Udienza con CL, 24 marzo 2007).

Giussani sintetizzò con queste parole il contenuto e lo scopo del suo tentativo: «Fino dalla prima ora di scuola ho sempre detto: “Non sono qui perché voi riteniate come vostre le idee che vi do io, ma per insegnarvi un metodo vero per giudicare le cose che io vi dirò. E le cose che io vi dirò sono un’esperienza che è l’esito di un lungo passato: duemila anni”. Il rispetto di questo metodo ha caratterizzato fin dall’inizio il nostro impegno educativo, indicandone con chiarezza lo scopo: mostrare lapertinenza della fede alle esigenze della vita.
Per la mia formazione in famiglia e in seminario prima, per la mia meditazione dopo, mi ero profondamente persuaso che una fede che non potesse essere reperta e trovata nell’esperienza presente, confermata da essa, utile a rispondere alle sue esigenze, non sarebbe stata una fede in grado di resistere in un mondo dove tutto, tutto, diceva e dice l’opposto; tanto è vero che perfino la teologia, per parecchio tempo, è stata vittima di questo cedimento. Mostrare la pertinenza della fede alle esigenze della vita e, quindi – questo “quindi” è importante per me –, dimostrare la razionalità della fede, implica un concetto preciso di razionalità. Dire che la fede esalta la razionalità, vuol dire che la fede corrisponde alle esigenze fondamentali e originali del cuore di ogni uomo» (L. Giussani, Il rischio educativo, Rizzoli, Milano 2005, pp. 20-21).

Attualmente Comunione e Liberazione è presente in circa ottanta Paesi in tutti i continenti ed è guidato da don Julián Carrón, succeduto a don Giussani dopo la sua scomparsa nel 2005.
Non è prevista alcuna forma di tesseramento, ma solo la libera partecipazione delle persone. Strumento fondamentale di formazione degli aderenti al Movimento è la catechesi settimanale denominata «Scuola di comunità».
Rivista ufficiale del Movimento è il mensile internazionale Tracce – Litterae Communionis.

Responsabile parrocchiale

Giorgio Bertaggia

 

In memoria di don Luigi Giussani

Don Luigi Giussani e Giovanni Paolo II

La fede che ha come contenuto unico la presenza del Signore Gesù Cristo, amato nel mistero della sua Chiesa; la presenza nell’ambiente come inevitabile modalità per vivere il cristianesimo; il ritorno dell’eresia gnostica; la falsa contrapposizione tra verità e misericordia, tra dottrina e pastorale. Parla monsignor Luigi Negri, 50 anni al fianco del fondatore di Comunione e Liberazione. «Dolore, nostalgia, letizia». Sono questi i sentimenti che nel nono anniversario della morte di don Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione, animano chi al suo fianco ha vissuto 50 anni della sua vita, dall’incontro al Liceo Berchet di Milano a metà degli anni ’50, quando Giussani gli è stato insegnante, fino alla morte il 22 febbraio del 2005. Monsignor Luigi Negri, dopo essere stato per moltissimi anni tra i responsabili prima di Gioventù Studentesca e poi di Comunione e Liberazione, è oggi arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ma il rapporto con don Giussani non si è interrotto con la morte. «In questi giorni di anniversario – dice a La Nuova BQ – mi sono reso conto con una evidenza mai avuta prima che nella comunione dei santi il dialogo fra don Giussani e me è proceduto in questi anni. E’ maturato, è una presenza quotidiana e – come tutte le presenze vive nella nostra vita personale – parla, comunica, anche se la modalità della comunicazione è diversa da quella del rapporto fisico».

 

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