Testo in aggiornamento
Nel 304/305 dell’era cristiana i santi Vittore, Nabore e Felice furono martirizzati sulla sponda del Sillaro a Laus Pompeia. In questo inizio del 4° secolo doveva già esistere una fiorente comunità cristiana in questa città che, da villaggio gallico risalente al 6° secolo a.C., nell’anno 89 aveva ricevuto da Pompeo Strabone la cittadinanza latina e con essa il nome nuovo e la sua fisionomia.Si può ragionevolmente ritenere che l’Imperatore Massimiano abbia voluto appunto con la triplice decapitazione, terrorizzare la consistente realtà cristiana di Laus. Sembra invece meno fondata la tesi che già allora esistesse a Lodi la Diocesi.
Una quindicina di anni dopo nasce S.Bassiano, che, divenuto sacerdote esemplare ed esimio, fu scelto, con delibera e cosciente decisione dei nostri padri, quale primo Vescovo della Chiesa di Lodi. Si può presumere che sia stato consacrato Vescovo il 19 gennaio del 374. Resse la diocesi per 35 anni, fino alla morte avvenuta nel 409. Il venerato canonico Luigi Salamina scrive nell’Enciclopedia Cattolica (voce Lodi, vol. VII, col. 1469) che S.Bassiano “impersona tutta la storia religiosa e civile del popolo lodigiano”.
Vescovo di grande virtù e di fede inconcussa, partecipò al Concilio di Aquileia del 381 contro gli ariani ed a quello di Milano del 393 contro Gioviniano, sempre in sintonia con il grande Ambrogio. E di S.Ambrogio fu anche amico carissimo, tanto che lo volle presente assieme a S.Felice di Como alla dedicazione della Basilica dei XII Apostoli da lui fatta erigere (attuale Basilica di S.Bassiano a Lodi Vecchio), avvenuta verso la metà di novembre del 387, come anche ne fu consolatore in morte nel 397, come ci narra Paolino da Milano.
La storia della Diocesi si dipana nei 16 secoli successivi illuminata dalla luce dei santi Vescovi Giuliano, Ciriaco e Tiziano del 5° secolo, di S.Giovanni da Lodi, compagno di S.Pier Damiani, eremita e poi Vescovo di Gubbio, di S.Gualtero, meraviglioso esempio di carità laicale e di S.Francesca Saverio Cabrini, da Pio XII dichiarata patrona degli emigranti. Ad essi si aggiungono alcuni Beati tra i quali Vincenzo Grossi, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio.
Accanto a S.Bassiano grandeggia soprattutto la figura di S.Alberto Quadrelli, compatrono della Diocesi. Egli, chiamato dalla parrocchia di Rivolta d’Adda a reggere la diocesi di Lodi, a dieci anni dalla totale distruzione della città, avvenuta nel 1158 ad opera dei milanesi, e dalla sua ricostruzione a 7 Km. ad est sull’Adda, rifulse come amico dei poveri e ricostruttore spirituale della diocesi.
Notevoli anche, varie altre figure di Vescovi. Da Paolo da Cadamosto, per oltre trent’anni tenace oppositore delle prepotenze viscontee, a Giacomo Arrigoni che ospitando l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo e Giovanni XXIII, ritenuto poi papa illegittimo, favorì la convocazione, da Lodi, del Concilio di Costanza del 1414 che mise fine al grande “scisma d’occidente”. Da Carlo Pallavicino, unificatore e potenziatore degli Ospedali e creatore del “tesoro di S.Bassiano”, ad Antonio Scarampo che nel 1575 eresse il Seminario ed istituì pure l’Orfanotrofio. Da Pietro Vidoni, cardinale, per otto anni validissimo nunzio apostolico in Polonia, a Carlo Ambrogio Mezzabarba, già visitatore apostolico in Cina, che costruì il nuovo Vescovado, a Giovanni Battista Rota, per precipuo merito del quale si svolse a Lodi l’ 8° Congresso Cattolico Italiano del 1890, per arrivare fino a Tarcisio Vincenzo Benedetti che decise ed effettuò il grandioso restauro della Cattedrale e ridiede alla Diocesi la fortuna di avere l’insostituibile oasi di contemplazione di un monastero di claustrali, il Carmelo S.Giuseppe di Lodi.
La Diocesi di Lodi si estende per circa 890 kmq. nella parte centro occidentale del sud dellaLombardia. E’ quasi totalmente compresa tra la riva destra dell’Adda e le rive sinistre del Lambro e del Po, con due propaggini: la Gera d’Adda, la zona di Spino sulla sinistra dell’Adda e la zona di S.Angelo con le colline di S.Colombano, sulla destra del Lambro. Confina con le Diocesi di Pavia, Milano, Cremona, Crema e Piacenza. L’asse maggiore è di Km. 55, l’asse minore di Km. 25.
Il territorio è costituito da una pianura inclinata leggermente da nord a sud-est, con un unico rilievo rappresentato dalle colline di S.Colombano al Lambro, che raggiungono l’elevazione massima di soli 144 metri s.m.
Fin verso il 1000 in parte malsana e paludosa, per il lavoro perseverante della sua gente, grandemente sorretta per vari secoli da benedettini e cistercensi, divenne una delle terre più fertili d’Italia.
La conformazione e la natura del terreno, favorite da abbondanti acque di irrigazione derivate da fiumi e da numerose sorgive (fontanili), hanno determinato l’attività degli abitanti: l’agricoltura, e con essa in particolare la lavorazione del latte e il commercio dei latticini, sviluppate prevalentemente a livello artigianale ma poi giunte anche alla formazione di alcuni complessi industriali.
Dato il legame esistente fra abitanti e lavoro della terra, la popolazione ha presentato, nella prima metà del secolo, il carattere di una certa stabilità, pur mossa da qualche migrazione interna. Questo ha fatto sì che la consistenza degli agglomerati urbani sia andata aumentando molto lentamente, pressoché al ritmo dell’incremento naturale.
Il periodo successivo alla seconda guerra mondiale ha segnato il momento di rottura con l’andamento secolare della vita del territorio. Il calo inesorabile della mano d’opera in agricoltura, associato allo scarso insediamento di attività industriali, ha portato ad un flusso non indifferente di popolazione dai piccoli centri verso quelli di maggiore consistenza numerica, favoriti da più abbondanti mezzi di comunicazione per raggiungere più facilmente il posto di lavoro dell’area metropolitana.
Si è avuto quindi un primo risultato evidente: lo spopolamento delle già piccole comunità a favore di quelle più grandi così da dover registrare oggi delle mini-parrocchie con anche meno di 200 abitanti. Le comunità favorite da questa migrazione sono state quelle del nord del territorio lodigiano, più a contatto con l’hinterland milanese, dove, per esempio, un centro, quale Paullo, nel giro degli ultimi decenni ha triplicato la sua popolazione. Tale fenomeno va continuando, anche se in maniera più modesta, mentre si nota un seppur limitato aumento degli abitanti in alcuni piccoli centri.
Il secondo risultato negativo delle cause sopraddette è rappresentato dal pendolarismo, per il quale varie migliaia di persone lasciano ogni giorno il luogo di residenza per il posto di lavoro, con tempi troppo spesso superiori al tollerabile. Anche in questo settore si sta notando un certo miglioramento legato a trasporti più funzionali. Tutto ciò ha creato e crea notevoli problemi pastorali.
La popolazione della Diocesi attualmente è di poco superiore alle 230.000 unità. Essa è distribuita nel territorio di 71 comuni, più in una piccola parte dei Comuni di Pandino e di Pizzighettone, che per il resto appartengono alla diocesi di Cremona.
Accanto alla città capoluogo, che conta circa 43.000 abitanti, esistono altre due città Codogno e Casalpusterlengo, attorno alle quali fervono le attività e gli interessi del Basso Lodigiano, e tre borgate: S.Angelo Lodigiano e S.Colombano al Lambro, nella parte centro occidentale, e Paullo, nell’alto Lodigiano, verso cui gravitano le circostanti popolazioni. Pure Lodi Vecchio ha ormai superato i 6.000 abitanti.
Gli altri comuni sono prevalentemente tra i 1000 e 2000 abitanti, tranne una quindicina tra i 2000 e i 5000 ed un’altra quindicina sotto i 1000.
Amministrativamente, con la ricostituzione della provincia di Lodi avvenuta nel 1992, la maggioranza dei Comuni è inglobata in essa. Rimangono 7 comuni nella provincia di Milano (Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Paullo, S.Zenone al Lambro, S.Colombano al Lambro e Tribiano) 2 in quella di Cremona (Dovera e Spino d’Adda) ed uno in provincia di Pavia (Miradolo Terme).
La Diocesi, pur di dimensioni e di popolazione non cospicue, ha però sempre mantenuto una sua autonomia ed una sua autosufficienza, sia per quanto riguarda il clero che le istituzioni ecclesiastiche.
Essa è divisa in 8 vicariati: Lodi città, Casalpusterlengo, Codogno, Lodi Vecchio, Paullo, S.Angelo Lodigiano, S.Martino in Strada e Spino d’Adda.
Le Parrocchie sono 127, delle quali tredici nella città episcopale (di cui 3 riunite in una unità pastorale, con un solo parroco). Tutti gli altri agglomerati sono sede di una sola parrocchia, tranne Casalpusterlengo (SS. Bartolomeo e Martino, e Maria Madre del Salvatore, dei Cappuccini), Codogno (S.Biagio, S.Francesca Cabrini e S.Giovanni Bosco) e S.Angelo (Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, e Maria Madre della Chiesa).
Le Chiese in Diocesi sono circa duecento ed un centinaio gli Oratori. Oltre un terzo, tra le une e gli altri, è dedicato alla Madonna, con prevalenza del titolo di Maria Assunta, tra cui la Cattedrale. Tra i santi prevalgono S.Rocco, S.Pietro e S.Antonio Abate.
Numerosi i luoghi di culto, anche piccoli, meta di pellegrinaggi. Tra di essi in particolare il Santuario della Madonna dei Cappuccini di Casalpusterlengo e quello di S.Giovanni Battista del Calandrone di Merlino.
Non pochi di essi sono da segnalarsi anche per il loro valore artistico. Ne ricordiamo solo alcuni, come la Cattedrale, l’Incoronata, S.Francesco, S.Cristoforo (ora non più adibita ad edificio di culto) a Lodi; il grande complesso monastico di Ospedaletto Lodigiano, l’ex abbazia cistercense di Abbadia Cerreto, la Basilica di S.Bassiano a Lodi Vecchio e, tra le chiese più piccole, S.Maria della Neve di S.Maria in Prato.
A questo riguardo va segnalato anche il Museo Diocesano d’Arte Sacra.
La Chiesa di Lodi ha celebrato il XIII Sinodo, aperto ufficialmente da S.E. Mons. Paolo Magnani il 15 ottobre 1988 e concluso l’ 8 dicembre 1988. Le Costituzioni sinodali sono entrate in vigore il giorno 2 febbraio 1989 e costituiscono il diritto particolare della Diocesi di Lodi.
Il Sinodo XIII è stato recepito ed attuato nei piani pastorali, e nella missione diocesana indetta da S.E. Mons. Giacomo Capuzzi in preparazione alla celebrazione del Giubileo del 2000.