Lettere ai Genitori!

Lettere alla Comunità

ORATORIO IN SICUREZZA

Qualcuno l’avrà già notato, qualcun altro no, ma in oratorio si stanno facendo dei preparativi per renderlo più sicuro, secondo le ultime normative in questo ambito.
È certamente vero che l’oratorio è anzitutto composto da persone di diverse età che si ritrovano per socializzare, crescere e anche per condividere la fede del Vangelo.
Eppure anche le strutture hanno la loro importanza. Il nuovo oratorio, pur avendo soli 21 anni appena compiuti ha avuto bisogno già negli ultimi anni di vari interventi
di una certa consistenza come per esempio il nuovo impianto di riscaldamento, la pavimentazione al lato del salone, la recinzione del campo verso la paullese ed altri
interventi. Il grosso di queste spese sono state fortunatamente coperte, tuttavia il progetto per un oratorio sicuro e funzionale continua attraverso la formazione dei volontari secondo le normative vigenti sulla salute, sulla sicurezza e sugli incendi; anche varie parti della struttura hanno bisogno di un intervento, basti pensare al locale
adibito a cucina; un altro pensiero va per esempio all’impianto elettrico e quello termico che sono soggetti a periodico controllo. Tutto questo ci accompagnerà per il
prossimo futuro, ma non saremo in balia del caso perché questi lavori saranno seguiti da uno studio tecnico professionale che si occupa del settore e di cui è garantita la
serietà. Dobbiamo spaventarci o arrabbiarci col passato o ancora preoccuparci del presente? No, non credo; questo impegno che si stenderà prossimamente non significa un tralasciare la vita quotidiana e bella di chi frequenta l’oratorio, cominciando dai più piccoli. Semmai, è proprio per rendere gli ambienti più sicuri, più funzionali e
duraturi che stiamo imboccando questa strada, per dare un futuro accogliente ed in regola a tutti quelli che frequenteranno l’oratorio di Zelo.

SI PARTE per i CAMPI SCUOLA ESTIVI

.Uno dei momenti più attesi dai ragazzi è rappresentato dai campiscuola estivi in montagna; si tratta di esperienze di vita comune e di crescita nell’amicizia; probabilmente il campo è anche la prima volta che un figlio si allontana da casa da solo per qualche giorno. La lontananza dai genitori può diventare uno
stimolo per approfondire il legame con i coetanei e per crescere anche nell’autonomia. Non mancherà anche una crescita più profonda anche con la propria fede, questo perché il Vangelo continua a parlare alla nostra vita, anche di un preadolescente. In aprile dunque si aprono le iscrizioni per partecipare ai campiscuola estivi; quest’anno la meta è Trabuchello, vicino a Branzi nella Val Brembana.

Così sono stati definiti i due turni:

dal 2 al 9 luglio i ragazzi di V elementare
e I media; dal 9 al 16 luglio i ragazzi di II e III media.

La quota complessiva del campo è di € 280,00 e comprende vitto, alloggio, trasporto in pullman e materiale vario per le attività. Per poter partecipare è necessaria la tessera dell’oratorio al circolo NOI per la copertura assicurativa (€ 5,00). L’iscrizione avviene
con la consegna del modulo compilato ed il versamento della caparra di € 100,00 entro domenica 22 maggio. Il modulo di iscrizione lo potete trovare in oratorio o scaricare dal sito della parrocchia.

Catechismo 2016

Con il termine delle vacanze natalizie, riprende in gennaio il cammino della catechesi per tutte le fasce di età (bambini, ragazzi, adolescenti e adulti). Purtroppo anche la fede di molte famiglie va in vacanza in quel periodo: ricordo che la partecipazione alla santa Messa non è legata al periodo scolastico, quindi chiedo la cortesia e la fatica di sapersi organizzare: compiti, risposo e svago possono benissimo coesistere con l’impegno cristiano della messa domenicale. Non nascondiamoci dietro l’ipocrisia: i bambini fino ai 10/11 anni non hanno colpa propria per non aver rispettato la domenica; la responsabilità di questo cade sui genitori. Non voglio far passare l’idea che la parrocchia o l’oratorio siano contro le famiglie e che non rispettino la fatica dei genitori nell’educare i figli, però mi pongo un interrogativo: facciamo shopping come famiglia, andiamo in vacanza per stare uniti, mangiamo in casa attorno allo stesso tavolo, andiamo a trovare amici o persone malate tutti insieme, tutto questo per sentirci famiglia; allora perché non possiamo andare a Messa come famiglia, insieme? Consideriamo davvero (per noi stessi e per i nostri figli) la vita spirituale un optional? La fede è il legame che permette di unire sempre più i genitori tra di loro ed entrambi con i figli. Dunque riprendiamo il nuovo anno con il proposito di crescere come famiglie anche nella fede e questo comporta la partecipazione domenicale all’Eucarestia e anche alla catechesi (questo vale pure per i genitori e gli adulti in genere)

Il Santo Natale

Cari parrocchiani

siamo arrivati al giorno più sentito non solo da noi cristiani, ma da tutti gli uomini di buona volontà: il giorno di Natale. Il Natale può essere ridotto a pura poesia, può risvegliare buoni sentimenti, quali il bisogno di pace e di gioia familiare, di dare o di riceve bontà. Può ridursi a donare o ricevere regali, a strada illuminate, ad alberi fioriti.

Il Natale vero è la storia di come Dio viene incontro a noi uomini e vuole entrare nella nostra vita per colmarci di ogni ricchezza, domandoci se stesso. Se accolto così la nostra vita diventa una festa, la pace diventa di casa. E’ questo il Natale che  auguro a tutti voi, parenti, parrocchiani ed amici vicini e lontani

Che la gioia sia grande, immensa la pace, sovrabbondante la speranza. 

 

INIZIA IL CATECHISMO!

Carissimi Genitori,
vi invitiamo a continuare il vostro impegno di educatori, iscrivendo i vostri figli al corso di catechismo parrocchiale, per accrescere il dono della fede, iniziato col Battesimo, di cui tutti siamo responsabili.

Perché mandare il figlio al catechismo? Perché l’uomo ha bisogno di Uno che dia senso pieno alla vita. Senza Dio, la vita, specie nei momenti più seri, diventa invivibile.
Perché il catechismo porti frutto è indispensabile l’aiuto dei genitori. Voi genitori siete i primi educatori alla fede dei figli.
Vi chiediamo di impegnarvi a seguire vostro figlio/a per un’ assidua e diligente partecipazione al catechismo e alla Messa festiva con vi genitori, a partecipare agli incontri programmati per voi genitori lungo l’anno, al fine di fare un efficace cammino di formazione umana e cristiana.

 

Carissimi Genitori, 

vi invitiamo a continuare il vostro impegno di educatori, iscrivendo i vostri figli al corso di catechismo parrocchiale, per accrescere il dono della fede, iniziato col Battesimo, di cui tutti siamo responsabili.

Perché mandare il figlio al catechismo?

Perché l’uomo ha bisogno di Uno che dia senso pieno alla vita. Senza Dio, la vita, specie nei momenti più seri, diventa invivibile.
Perché il catechismo porti frutto è indispensabile l’aiuto dei genitori. Voi genitori siete i primi educatori alla fede dei figli.

Vi chiediamo di impegnarvi a seguire vostro figlio/a per un’ assidua e diligente partecipazione al catechismo e alla Messa festiva con vi genitori, a partecipare agli incontri programmati per voi genitori lungo l’anno, al fine di fare un efficace cammino di formazione umana e cristiana.

LETTERA AI GENITORI DEI RAGAZZI ISCRITTI AL CATECHISMO

Carissimi genitori,

La prima parola che intendo rivolgervi è “grazie”. Un grande grazie anche a nome del Signore, per aver iscritto vostro figlio al catechismo.

Di che cosa ha bisogno un bambino / ragazzo per crescere e vivere bene ?

    Per comprendere il gesto che avete compiuto è necessario partire da una domanda fondamentale: “ di che cosa hanno bisogno i vostri figli per crescere e vivere bene? Hanno bisogno di essere nutriti innanzitutto…. perchè per vivere bisogna mangiare! Per questo ogni giorno date loro un cibo sano, condito,… anche con il vostro amore.

Devono poi prepararsi alla vita e…li mandate a scuola.

Devono crescere sani e robusti e… per questo c’è la palestra, lo sport, le passeggiate, le settimane bianche, il mare e la montagna.

Tutte queste cose sono necessarie, ma sono sufficienti? I vostri figli non hanno solo bisogni fisici e psicologici, culturali, ma anche spirituali.

 

Figli di mamma e papà e figli di Dio

Essi sono figli vostri, ma insieme e prima ancora sono figli di Dio. E’ Lui che li ha creati, voi misteriosamente siete stati suoi collaboratori.

Voi li amate moltissimo e per loro avete fatto e fate tanti sacrifici. Ma sappiamo che Dio li conosce e li ama infinitamente da sempre, che Gesù li ha amati fino a dare la vita sulla croce per la loro salvezza.

Ai vostri figli non basta il nutrimento materiale, hanno bisogno di imparare a pregare, come hanno bisogno di mangiare, di giocare, di studiare.

I vostri figli sono una” realtà trascendente”, sono più “ delle cose”, per cui se non si aprono a Dio proveranno la delusione degli sconfitti e del fallimento.

Catechismo, risposta alle più profonde esigenze del cuore

Il catechismo risponde a tutte queste esigenze profonde del loro  cuore: al catechismo imparano a conoscere Dio loro Creatore e Padre e i suoi comandamenti, che sono la vera legge della libertà e della vita. Imparano a conoscere Gesù loro Salvatore, la sua vita unica, con i suoi meravigliosi esempi ed insegnamenti.

   Carissimi genitori, vi chiedo di sostenere con il vostro apprezzamento l’impegno che la Comunità Parrocchiale, specialmente nella persona dei catechisti/e, mette per comunicare ai vostri figli la fede nel Signore, per  educarli a vivere nell’amore di Dio e del prossimo.

Vi chiedo anche di accompagnarli  alla S. Messa festiva, possibilmente alle ore 10,00. E’ con l’esempio che si educa. Prego il Signore perché vi sostenga nel vostro arduo impegno e vi  benedica .

 

Buon Natale!!!

CARISSIMI  AMICI,

per le strade e nelle vetrine dei negozi  brillano tante luci  che annunciano il vicino Natale. Ma quello è il natale “minuscolo”, dei consumi, della corsa ai regali. Non è il Natale di Gesù.

Al catechismo ed alla Messa Domenicale, alla Novena, abbiamo cercato a preparare i vostri figli e voi adulti al “Natale di Gesù”.

   Natale, festa della fede nell’amore di Dio per noi.

Dio ci ha amati da sempre, ma la manifestazione dell’amore di Dio raggiunge il culmine con la comparsa del Figlio di Dio sulla terra. San Giovanni scrive:”Dio ha tanto amato gli uomini da dare loro il suo unico Figlio, perché chi crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.

   Per salvarci

Ma abbiamo bisogno di essere salvati? Abbiamo moltissime comodità, ogni giorno ci sono invenzioni nuove che rendono più bella la vita. Eppure abbiamo un immenso bisogno di essere salvati, ne hanno bisogno tutti, giovani ed anziani, ricchi e poveri..

·         Nel mondo c’è tanta guerra, ma anche nel nostro cuore non c’è molta pace.

·         Nel mondo c’è tanta cattiveria, ma anche dentro di noi non c’è molta bontà.

·         Nel mondo regna tanta ingiustizia, ma anche in noi c’è poca sete di giustizia, di grazia di Dio, di santità.

·         Nel mondo non c’è più posto per Dio, ma anche per ciascuno di noi Dio conta tanto poco.

·         Nel mondo c’è tanto buio, disorientamento, incertezza, ma anche dentro di noi non splende molta luce, non sappiamo vedere le cose, le vicende degli uomini nella luce della fede.

Gesù  ha detto:” Io sono la Via, la Verità e la Vita”; ”Io vi lascio la mia pace. Voi tutti che siete affaticati e stanchi, venite che io vi ristorerò” .  “Vieni, Signore Gesù”!

Per questo, carissimi parrocchiani , il Natale deve essere preparato nella preghiera e vissuto nell’amicizia col Signore. Vi invitiamo quindi  a partecipare alla S. Messa di Natale del Signore.

Natale, festa dell’amore del prossimo.

Gesù ci dà anche la forza per donare il nostro amore ai piccoli, ai poveri, agli ammalati, alle persone sole.

Programmate perciò un gesto concreto di amore da compiere insieme come famiglia, in cui ognuno dia il suo apporto. Non sia solo una “buona azione natalizia” isolata, ma l’inizio di una vita aperta ai poveri e agli ultimi, un modo di comportarsi in famiglia fatto di comunione, di condivisione vera.

Gesù bambino conceda alla vostra famiglia il dono della concordia e della pace.

Vi salutiamo con l’augurio più sincero di un Buon Natale cristiano.

 

Incominciare un nuovo anno pastorale

Carissimi
E’ terminato il periodo estivo, che mi auguro sia stato di riposo e di lavoro propizio. Siamo ora chiamati a incominciare un nuovo anno pastorale, per me l’undicesimo tra voi, con voi.
La Chiesa ci invita a guardare al futuro con gioiosa speranza. Talvolta guardiamo al futuro con trepidazione e tremore perchè ci basiamo su motivazioni umane che sono limitate, temporanee, labili.

Gesù Cristo, il fondamento di tutto.
Gesù è il figlio di Dio fatto uomo, morto e risorto per noi, il rivelatore del Padre, il nostro unico Salvatore. Ecco perchè Gesù Cristo è importante per la noi cristiani. Ha risposto bene S.Pietro a Gesù “Signore da chi andiamo? Tu solo hai parole di vita eterna.”

Compito primario di un anno pastorale.
Lo scopo, la finalità di quest’anno pastorale sarà quindi diventare e far diventare gli altri amici, discepoli di Gesù.
L’identità cristiana dipende dal legame con Gesù, non basta un legame tra di noi o la partecipazione alle attività parrocchiali, anche se realtà importanti. Per cui compito primario della Parrocchia è generare Figli di Dio e portarli a seguire Gesù Cristo, a pensare e agire come Lui.

Una scuola permanente di fede.
Per diventare persone, comunità che segue Gesù è indispensabile nutrirci della parola di Dio, approfondire la nostra fede. La scuola di fede sarà tenuta in Parrocchia ogni domenica e ogni giorno feriale durante la celebrazione Eucaristica, spiegando la parola di Dio.

Catechismo dei fanciulli e dei ragazzi
La scuola di fede viene tenuta per i fanciulli e per i ragazzi dalla prima elementare alla terza media, un’ora alla settimana. Inizieremo a ottobre.
Ai nostri rgazzi non basta il nutrimento materiale: hanno bisogno di imparare a pregare, ad amare Dio e il prossimo. Al catechismo imparano tutto questo. Ai genitori chiediamo di apprezzare e sostenere l’impegno della Parrocchia, mandandoli al catechismo, partecipando agli incontri di catechesi preparati per loro, accompagnandoli alla S. Messa festiva.

Pastorale familiare.
Attraverso la famiglia passa l’avvenire del mondo e della Chiesa. Importante è che la famiglia scopra e viva il progetto di Dio nei suoi confronti. Cosa fa la Parrocchia per le famiglie: invita le coppie di sposi a partecipare ai corsi tenuti da “Incontro matrimoniale” e i fidanzati a partecipare al corso programmato sempre da “Incontro matrimoniale”.  Una coppia unita e felice è il frutto di tante piccole scelte, non è questione di fortuna.

“Lectio divina”
E’ un incontro di preghiera basato sull’ascolto della parola di Dio. Lui è la “Via , la Verità e la Vita”. Senza di lui, del suo aiuto non possiamo fare nulla di buono per noi e per gli altri. Tutti i mercoledì ore 21,00 in oratorio.

Natale!!!

Cari genitori

siamo arrivati al giorno più sentito non solo da noi cristiani, ma da tutti gli uomini di buona volontà: il giorno di Natale. Il Natale può essere ridotto a pura poesia, può risvegliare buoni sentimenti, quali il bisogno di pace e di gioia familiare, di dare o di riceve bontà. Può ridursi a donare o ricevere regali, a strada illuminate, ad alberi fioriti.

Il Natale vero è la storia di come Dio viene incontro a noi uomini e vuole entrare nella nostra vita per colmarci di ogni ricchezza, domandoci se stesso. Se accolto così la nostra vita diventa una festa, la pace diventa di casa. E’ questo il Natale che auguro a tutti voi, parenti, amici vicini e lontani. Che la gioia sia grande, immensa la pace, sovrabbondante la speranza.

 

IN CAMMINO VERSO LA PASQUA

CARISSIMI,

Stiamo vivendo il tempo di Quaresima. La parola di Dio di questo tempo forte è un continuo richiamo a ritornare al Signore. “Ritornate a me con tutto il cuore … ritornate al vostro Dio, perché egli è misericordioso benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura” (Gioele). Dio è colui che ci chiama perché ricco di misericordia.
In questo periodo siamo particolarmente invitati a riconoscere che abbiamo amato troppo poco un Dio così grande. Da qui parte ogni vero pentimenti ed una serio cammino vero il Signore.
La Chiesa ci invita a non accogliere invano la grazia di Dio: “ecco il tempo favorevole, ecco ora il giorno della salvezza” (S. Paolo).
Che cosa possiamo fare per rinnovarci?
VIA CRUCIS. E’ un pio esercizio Quaresimale. In parrocchia viene celebrata ogni venerdì.
QUARESIMA DI FRATERNITA’. Sono molti i poveri che ogni giorno vengono a bussare alla porta della Parrocchia per avere aiuto. Sono moltissimi i poveri nel mondo, i bambini soli, abbandonati, in istituti.

Molti bambini hanno abbondanza di giocattoli. Alcuni sono anche dei ricordi. Ma perché non farne dono a chi non ne ha affatto o per aiutare chi non ha nemmeno il necessario per vivere?  La Risurrezione di Gesù è la festa della vita dell’uomo. Lo sia veramente per tutti voi. Buona Pasqua!

 

LETTERA AI CRESIMATI

CARISSIMO/A,

Hai ricevuto la Cresima. E’ arrivato il momento di ingranare la marcia per essere uomo cristiano, donna cristiana. Entrare in letargo sarebbe indegno per una persona che si rispetta.

La Cresima non ti licenzia dalla Chiesa, anzi ti mette dentro il lievito per una vita in pienezza. Si tratta di imbroccare le vie giuste che danno ossigeno alle cose buone imparate in questo cammino di preparazione a ricevere il Fuoco dello Spirito Santo.

L’uomo da solo è come una scarpa scompagnata. Chi non ha bisogno di parlare, di confidarsi, di chiedere aiuto? Non basta avere persone che ci stanno “accanto” , abbiamo bisogno di stare “insieme”.
Per questo è importante stare in un gruppo che cerca di fare qualcosa di utile, che ride, che canta, prega, riflette, scopre ed aiuta il mondo.

Il periodo della vita che stai affrontando è molto delicato e spesso decisivo in ordine agli orientamenti della tua vita. Una volta imbroccate certe strade è difficile tornare indietro: i “se” , i “ma”, i “pensavo” saranno inutili.

Se la tua generosità sarà alta, la tua vita sarà un successo e sarai felice. Coraggio!

 

 BUON NATALE
Cosa non è Natale? Natale non è la cattiveria che ha trovato radice nelle vene dell’uomo e scorre come linfa vitale. Se sei cattivo non puoi celebrare il Natale. Natale non è il desiderio di vendetta, di odio e rancore. Se tu sei vendicativo, rancoroso, odioso non puoi celebrare il Natale. Natale non è il restare divisi e nemici. Se tu non riesci a perdonare non puoi celebrare il Natale. Natale non è solo luci, feste, mangiate e regali. Se tu fai solo questo e non ti preoccupi di sfamare un povero, vestire un nudo, aiutare un bisognoso, nutrirti della Santa Eucaristia non puoi celebrare il Natale.
 Natale è Amore, pace, gioia, solidarietà, amicizia, fratellanza, perdono, misericordia, cuore spalancato ai bisogni, mano tesa verso l’altro, dimenticare il passato, vivere il presente con semplicità accontentandosi di ciò che si ha ogni giorno.
Più fai queste cose e più puoi vantarti di celebrare il Santo Natale ma se queste cose non le fai non dire che tu vivi il Natale. A te che leggi dico di cuore e con il cuore: Auguri di un Natale sereno, di un anno ricco di cose belle. Auguri a tutti i bambini del mondo di ogni colore, lingua, razza e condizione sociale. Auguri alle famiglie, auguri agli anziani e agli ammalati, a coloro che per eventi tristi o luttuosi non celebreranno il Natale. Auguri alla comunità di Zelo Buon Persico e a tutti i zelaschi sparsi nel mondo. Possiate stare bene, possiate essere felici, possiate essere degni di celebrare un Santo Natale.

Ai genitori e ai padrini dei cresimandi

Proviamo a capire che cos’è la Cresima, che significa riceverla, il rito delle Cresima, come farne tesoro per tutta la vita.

Mi pare che questo dono di amore sia spesso poco compreso, vissuto da molti più come un obbligo da assolvere che come un incontro decisivo, in cui – se vuoi – Lo Spirito Santo può riempire il tuo cuore e imprimervi il sigillo dell’amore di Dio, per renderti capace di credere, sperare, amare, oltre ogni misura di stanchezza e ogni prova della vita.

 

1. IL PONTE DELL’ASINO

Un’antica leggenda parla di un Santo, di un asino e del Diavolo. Il santo doveva spesso attraversare un torrente impetuoso. Il Diavolo gli propose di costruirgli un ponte, a patto di potersi impadronire dell’anima del primo che lo avesse attraversato. Il santo accettò e il Maligno cominciò ad assaporare la possibilità di impadronirsi di un’anima. Ma il santo dimostrò di saperne una di più del diavolo, perché ad attraversare il ponte mandò per primo l’asino, che – come il santo aveva previsto – fu risparmiato, in quanto non gradito al grande avversario.

Cosa ci fa capire la storiella? Il  “ponte dell’asino” designa una prova, dove c’è il rischio di perdesi. Ma contiene anche un altro messaggio: e cioè che ci sono momenti in cui – se ti fidi di Dio e usi intelligenza e buona volontà – puoi attraversare anche il torrente più impervio e avanzare libero e sereno nel cammino della vita.

Dire che la Cresima è il “ponte dell’asino” significa riconoscere che per molti essa risulta una tappa difficile, alla quale ci si prepara spesso con un senso di costrizione, mescolando noia e curiosità, attesa e fratta di finire. Giunto al ponte dell’asino, il protagonista rischia di cascare nelle mani del Nemico, lieto di poterlo separare da Dio. Avviene così che – messi da parte i buoni proposito, il ragazzo appena cresimato si allontani dalla pratica religiosa e comincia a navigare da solo nel turbinoso mare della vita. Il momento della Cresima diventa allora per molti l’ora del congedo.

Mi sembra un dovere d’amore cercare insieme voi  una risposta a queste domande:

–         Che cos’è la Cresima?

–         Che cosa opere lo Spirito Santo in chi lo riceve?

–         Perché è importante cresimarsi?

–         Chi sono i protagonisti della Cresima?

–         Come si celebra la Cresima?

–         Verso dove ci conduce la Cresima?

2. CHE COS’ E’ LA CRESIMA?

E’ il Sacramento – cioè il segno efficace dell’agire di Dio – in cui ci viene donato “il sigillo dello Spirito Santo”. Lo Spirito Santo viene in noi e porta nel nostro cuore l’amore di Dio. Capisce la grandezza di questo dono chi sente quanto sia importante e insieme quanto sia difficile amare, per cui è necessaria una forza che venga dall’alto e ci renda capaci di amore al di là di ogni fragilità.

 

Chi è lo Spirito Santo? In Dio, che è Amore, c’è un eterno amante, il Padre, da sempre e per sempre sorgente di amore;  c’è un eterno Amato, il figlio, cha accoglie l’amore e lo ricambia, insegnandoci che anche il ricevere è divino; e c’ è l’Amore personale, donato dall’Uno all’ Altro, lo Spirito Santo, che è al tempo stesso il vincolo che unisce il Padre e il Figlio e Colui che apre il loro amore a effondersi nella creazione. I tre sono uno nella comunione profondissima dell’amore divino, l’unico Dio nella Trinità delle Persone. Quando lo Spirito viene ad abitare in noi, agisce al tempo stesso come vincolo di unità e sorgente di libertà; unisce il nostro cuore al Padre, ci rende presente Gesù e ci spinge a darci agli altri nell’amore.

Cammina quindi secondo lo Spirito chi vive la fede, la speranza e la carità, testimoniando agli altri con gioia e convinzione le bellezza di Dio.

 

3 CHE COSA OPERA LO SPIRITO SANTO IN CHI LO RICEVE

S. Paolo dice che i frutti dello Spirito Santo sono: “amore, gioia, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltàmitezza, dominio di sé” (Galati 5,22). Perché possiamo vivere questi frutti, lo Spirito effonde in noi i suoi doni, aiutandoci così a corrispondere alla chiamata divina. Questi doni sono sette:

–  il dono della sapienza ci aiuta a vedere l’insieme del mondo e della vita in Dio.

– Il dono dell’intelletto ci educa a leggere in ogni situazione la Sua presenza e a discernere concretamente quello che Lui ci chiede.

– il dono del consiglio che ci guida nelle diverse decisioni da prendere perché possiamo preferirete ciò che  meglio.

– Il dono della fortezza che ci rendere fedeli al Signore, superando le tentazione di egoismo e i calcoli di opportunità.

– il dono della scienza, ci aiuta a superare le ristrettezza di una visione che si fermi solo a ciò che appare, a misurare ogni conoscenza sul mistero ultimo che avvolge tutte le cose.

– il dono della pietà, che accendo in noi la tenerezza per Dio, l’essere innamorati di Lui e il desiderio di rendergli gloria in ogni cosa.

– il dono del timor di Dio, che ci aiuta a vivere sotto lo sguardo di  Dio, preoccupati di piacere a Lui piuttosto che agli uomini; ci fa pure percepire la gravità del peccato che ci separa da Dio, unica fonte di ogni bene.

 

4. PERCHE’ E’ IMPORTANTE CRESIMARSI?

La Cresima si chiama anche confermazione, perché conferma, porta a compimento il cammino della “iniziazione cristiana” cominciata nel Battesimo.

Abbiamo tutti bisogno di essere fortificati dal dono di Dio per divenire capaci di credere, sperare e amare al di là della nostra debolezza; imparando ad agire nella comunione della Chiesa con lo slancio dei testimoni. Chi può dire di non aver bisogno di questa forza? Chi può essere capace di amare veramente con le sole capacità umane ? Basta avere un po’ di conoscenza della vita per renderci conto di quanto abbiamo bisogno di forza dall’alto per vincere l’egoismo e la paura di amare.

Non è allora, la stessa cosa ricevere o non ricevere la Cresima, il dono dello Spirito Santo. Da solo nessuno si salverà!  Abbiamo bisogno di Dio, del Suo Spirito. La stessa comunità di fede, la Chiesa, in cui viene donato lo Spirito, non potrebbe generare in noi la vita divina, se non fosse continuamente nutrita dalla grazia dello Spirito Santo. Perciò la Cresima è un grande dono.

 

5. CHI SONO I PROTAGONISTI DELLA CRESIMA?

Il primo protagonista è il cresimando, chi domanda di ricevere la Cresima. La richiesta deve essere libera, meditata, consapevole e gioiosa. L’impegno nel prepararsi deve essere serio e perseverante.

   La famiglia deve superare ogni atteggiamento di delega, ma coinvolgersi sia nella preparazione del cresimando, sia nell’ora della celebrazione e nel successivo cammino di fedeltà al dono ricevuto.

   La comunità parrocchiale, il parroco ed i catechisti in modo particolare, hanno il compito di accompagnare i  candidati con una catechesi appropriata.

   Il padrino/la madrina ha il compito di accompagnare il cresimato nella vita, sostenendolo nell’impegno di fedeltà a Dio e alla Chiesa con la preghiera, il consiglio e la testimonianza. Occorre  nella scelta del padrino o madrina superare ogni aspetto di pura convenienza sociale, incoraggiando la scelta a chi possa meglio corrispondere alla responsabilità che deve assumere, favorendo i legami di fede e di amore fra le persone.

Infine tra i protagonisti c’è il ministro del Sacramento, generalmente il Vescovo, successore degli apostoli. Si evidenzia così come la Cresima unisce più strettamente chi la riceve alla Chiesa, alla sua origine e alla sua missione apostolica.

Non è da trascurare che il protagonista più importante è il Signore stesso: Lui è il soffio divino, noi siamo solo la vela, fatta per lasciarci portare sul mare della vita verso il porto di Dio.

 

6. COME SI CELEBRA LA CONFERMAZIONE

Due fasi:

a)     La preparazione: comprende momenti di catechesi, momenti di preghiera, alcune

esperienza di servizio al prossimo. Questo per la conoscenza e l’esperienza dell’azione dello Spirito e dei suoi doni.

b)     La celebrazione della Cresima: dopo l’omelia i cresimandi sono invitati a rinnovare le

promesse del Battesimo e la propria fede in Dio – Trinità. Quindi il Vescovo invoca il dono dello Spirito Santo, imponendo le mani sui cresimandi in segno di presa di possesso da parte di Dio, e invita  tutti i presenti a unirsi in preghiera intensa, che continui per tutta la durata della “Crismazione”. La Crismazione  si attua così: il cresimando si presenta davanti al Vescovo, accompagnato dal padrino o dalla madrina; il Vescovo unge la fronte del cresimando con l’olio detto “Crisma”, simbolo dell’unzione che lo Spirito Santo opera. Durante l’atto dell’ unzione dice:”ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”. Il cresimando risponde “Amen”, esprimendo così la sua fede nel fatto che grazie a quel gesto e a quelle parole lo Spirito Santo è entrato nel suo cuore e vi ha effuso l’amore di Dio.

Il vescovo offre quindi la pace al nuovo cresimato con un gesto di comunione e di missione: segno della nuova responsabilità di chi è stato confermato dallo Spirito, inviato ad essere testimone di Cristo nella Chiesa e nella società, in comunione con i pastori e con la fede degli apostoli.

Come il Battesimo, di cui costituisce il compimento, la Cresima è conferita una sola volta. Essa imprime un sigillo spirituale indelebile, il “carattere” segno della relazione unica a Cristo che il dono dello Spirito produce nel cuore del battezzato, rivestendolo di potenza dall’alto perché sia testimone del Risorto.

 

7. IL CAMMINO DI VITA NUOVA CHE INIZIA CON LA CRESIMA.

Il cammino di via nuova che inizia con la Cresima consiste in una realizzazione progressiva della vita secondo lo Spirito, in base alla vocazione di ciascuno.

Si tratta per ognuno di scoprire i doni che Dio ha messo nel cuore di ciascuno, di esprimerli nella propria esistenza, di diffonderli con la testimonianza della gioia che nasce dal riconoscere il dono ricevuto e di viverlo in comunione con gli altri, al servizio di tutti.

Un aiuto molto importante per questo cammino può venire dalla partecipazione attiva a qualche gruppo o associazione ecclesiale.

La condizione perché questo si realizzi è la docilità,  l’accoglienza umile e pronta dell’azione dello Spirito in noi.

Un racconto popolare può aiutarci a capirlo.

Mentre Maria e Giuseppe erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò gli animali di tutta la terra per scegliere quelli adatti ad aiutare la Sacra Famiglia. Per primo si presentò il leone:”Solo un re è degno di servire il re del mondo –disse – io sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al bambino!”. “Sei troppo violento”, disse l’angelo. Subito dopo si avvicinò la volpe. Con aria furba insinuò: ” Io sono l’animale più adatto. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni un bel pollo!”. “Sei disonesta”, disse l’angelo. Passarono, uno dopo l’altro , moltissimi animali, ciascuno magnificando il suo dono. Invano.

L’angelo non riusciva a trovare nessuno che andasse bene. Finalmente vide che un asino e un bue continuavano a lavorare con la testa bassa nei pressi della grotta. Li chiamò:” E voi che avete da offrire ?””Niente”, rispose l’asino e afflosciò mestamente le lunghe orecchie:” Noi non abbiamo imparato altro che l’umiltà e la pazienza!”. Il bue, timidamente, soggiunse:” Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code”. L’angelo finalmente sorrise:” Voi siete quelli giusti!”.

Essere umili, docili, fedeli: farsi “bue e asinello” … Ecco la condizione perché la Cresima non sia “il ponte dell’asino”, ma il nuovo inizio di una storia di fede e di amore che faccia risplendere nella storia degli uomini qualche tratto dell’infinita bellezza di Dio.

   Prega con me il Signore perché ci aiuti a essere davanti a Lui … come il bue e l’asinello!”