Lettere ai Giornali

Natale 2017 Auguri alle Famiglie

Carissimi,
sono veramente felice di fare a ciascuno di voi i migliori auguri in occasione del Natale.
Buon Natale a tutti quelli che hanno la fortuna di avere una fede viva e forte, vivano questo periodo in compagnia di Gesù.
Buon Natale a chi ha una fede fatta di abitudini e tradizioni, siano conquistati dal fascino del Signore che nasce per noi.
Buon Natale a chi dice di aver perso la fede. Non perda, però la speranza di ritrovarla. Si accorgerà che non è poi tanto lontana.
Buon Natale ai nati in questo anno. Gesù le guidi in una meravigliosa esistenza.
Buon Natale agli smarriti di cuore, la luce di Natale riorienti il loro cammino verso la Santa Grotta, qui troveranno il Signore.
Buon Natale a voi anziani, ammalati o persone sole: il Signore benedica le vostre sofferenze, vi conforti nel dolore, riempia il vostro cuore di speranza.
Buon Natale a tutti gli immigrati: il Signore Gesù ha dato a tutti una cittadinanza universale.
Buon Natale a tutti gli scontenti della vita, ritrovino la gioia e la pace che il Natale annuncia.
Buon Natale anche a voi che avete una fede diversa dalla nostra. Possiate provare nelle vostre case tanta pace, gioia e serenità.

Gesù, il bambino di Betlemme, sia la nostra speranza e la nostra forza.

La Santa famiglia benedica e protegga tutte le nostre famiglie.

A tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo. 

Lo SPORT in oratorio a Zelo B. P.. 

Togliere i ragazzi dalla strada, raccoglierli attorno ad un interesse positivo, offrire loro un ambiente accogliente e protetto sono un punto di partenza per un’azione educativa ulteriore, una proposta educativa nello sport.

Se il fine della nostra attività educativa è, come diceva Don Bosco, mirare a formare «buoni cristiani e onesti cittadini», non è possibile accontentarsi di custodirli dal male (prevenzione come protezione), perché avvertiamo come urgente il dovere di offrire loro prospettive di futuro, pienezza di maturità umana e cristiana, una visione di vita presente e futura (prevenzione propositiva).

Lo sport nella «comunità educante»

Non è tanto un problema di quale sport proporre in oratorio, ma del come fare sport e di quali obiettivi si intende perseguire: l’ambito sportivo si inserisce nel più ampio progetto educativo pastorale dell’oratorio di cui è parte l’ACOP Zelo e la neonata società di calcetto ASD Zelo CO5.

Se lo sport è davvero uno dei mondi vitali di tanti ragazzi e i dirigenti e gli allenatori sono a tutti gli effetti degli educatori per il loro impegno a favore dei ragazzi, allora sono invitati a sentirsi parte di questa «comunità educante».

Lo sport è un’esperienza significativa per i ragazzi, capace di regalare relazioni, aumentare l’autostima, costruire giudizi …  Una comunità parrocchiale deve mostrare di credere con convinzione nello sport, promuovendo l’attenzione che merita senza enfatizzazioni, ma sostenendone l’azione educativa e non solo quella che riguarda l’occupazione del tempo libero.

Una rete di alleanze

Si costruisce una comunità attraverso la pazienza dei rapporti, senza cadere nella fretta e nella semplice organizzazione. Per alcuni è il consolidamento di un cammino già intrapreso, per altri è la creazione di un nuovo rapporto tra sport e comunità. Vale la pena indicare qualche criterio cui tali relazioni devono rispondere:

– corresponsabilità e reciprocità: si costruiscono legami positivi e duraturi se vi sono atteggiamenti di rispetto reciproco, tra le persone e tra le varie squadre.  Ciò che lega questi soggetti è il comune interesse per i ragazzi, è l’avere a cuore la loro crescita: questo rende responsabili tutti nel costruire dei legami positivi, capaci di riconoscere l’identità e il ruolo educativo dell’altro.

– identità e dialogo: occorre essere consapevoli del proprio modo di educare: quello della famiglia, della comunità, del catechismo, della società sportiva. Ciascuno educa in modo diverso e nessuno basta da solo. Ciascuno ha un contributo importante da dare ma in relazione al contributo di altri.

– la formazione degli educatori: è una delle esperienze che meglio contribuiscono a creare questo terreno comune: corsi di formazione per gli educatori, momenti di riflessione, altre iniziative formative, sono i contesti in cui si sperimenta il valore dell’essere insieme per affrontare la sfida dell’educazione nell’Oratorio di Zelo Buon Persico. Ma il valore per eccellenza è quello della gratuità testimoniata dai nostri allenatori e dirigenti.


Sette simboli per il calcio, il calcetto e per l’oratorio con i quali spiegare come rendere lo sport un’occasione educativa. 

Una palla: simbolo di passione, “Perché lo sport è emozione, non solo tecnica”.
Una porta da calcio: rappresenta l’obiettivo, anche quello di una vita.
Una maglietta: segno di appartenenza, dà il senso di essere parte di un gruppo.
Le righe del campo, cioè i limiti che si incontrano nella vita.
Una sconfitta: sapere perdere significa accettare i limiti e provare a migliorare.

Lo spazio: dateci un campo di calcio o una palestra e noi faremo giocare per altri 40 anni i ragazzi di Zelo B. P.


La chiusura dedicata agli allenatori: “Devono avere 3 competenze importanti.  Un bravo allenatore deve conoscere la materia, deve saper fare e soprattutto deve saper essere”.

Educare è ridare speranza. E lo sport è un mezzo attraverso il quale insegnare ai ragazzi ad avere obiettivi grandi, a guardare le stelle.

Luciano Castoldi


L’ACOP compie 40 anni
 

Chissà quanti ragazzi, divenuti ormai uomini e padri di famiglia, hanno trascorso i loro pomeriggi a correre dietro un pallone nei cortili, nelle strade e nei campi, scontrandosi tra loro per dimostrare la loro abilità calcistica o più semplicemente per stare in compagnia e divertirsi. Queste rivalità, questa voglia di primeggiare, tutto ad un tratto, come per incanto svanivano: ci si trovava all’Oratorio 40 anni fa, tutti con la stessa maglia e si lottava tutti insieme per gli stessi colori, per portare in alto il nome dell’Oratorio di Zelo Buon Persico sui campi della provincia.

Oggi nel 2014 ci troviamo per festeggiare il 40° anniversario della fondazione di questa mitica squadra che nel tempo si è trasformata, si è fusa con un’altra società di Zelo, ha cambiato nome, si è organizzata per restare al passo con i tempi, senza mai perdere quella giusta dimensione rappresentata dall’Oratorio e dalla vita cristiana. 

La società, affiliata alla FGCI si è avvalsa nel tempo della preziosa collaborazione di volontari che si sono succeduti negli anni alla guida dei ragazzi e nell’organizzazione di eventi legati al mondo calcistico e oratoriano, senza mai dimenticare che la loro principale vocazione è quella di educare. Il veterano di tutti noi è Francesco Vignati il presidente onorario di questa società.

Fieri e commossi da questo grande compleanno abbiamo deciso di organizzare una giornata per celebrare nel migliore dei modi l’evento. Durante la festa dell’Oratorio 2014, Giovedì 4 Settembre festeggeremo tutti insiemi i nostri quarant’anni, inoltre si terrà anche una partita di vecchie glorie Venerdì 5 Settembre con l’intento di riunire tutte le persone che nel tempo hanno partecipato alla vita della società e conquistato grazie all’aiuto di tutti, dal più grande al più piccolo, tantissime vittorie, tanti campionati, tante coppe e per mostrare ancora una volta quanto è grande il cuore calcistico dell’ ACOP Zelo B. P.

Per l’occasione è stata invitata l’amministrazione comunale, i respossabili provinciali dello sport lodigiano, la stampa lodigiana e tutti i sacerdoti che ci hanno accompagnato in tutti questi anni.

Luciano  Castoldi

 

SAGRA di SANT’ANDREA 2014

La sagra é innanzitutto la festa della famiglia parrocchiale e come nelle proprie case, in occasione di eventi particolari, si invitano parenti e amici per dare un maggior senso di festa, allo stesso modo la celebrazione del Patrono ci spinge ad invitarti ad essere presente, nei momenti che ritieni più opportuni.

Non solo invitiamo te, ma ti chiediamo di farti voce o con il ‘passaparola’ o con altre forme che la nuova tecnologia mette a disposizione, invitando a tua volta parenti, amici e conoscenti.

Ti invitiamo anche a dare un po’ del tuo tempo perché tutto si svolga in serenità, in quella disponibilità di servizio che si richiede a chiunque ci tenga che le cose vadano bene e consegnino alla memoria di chi partecipa il ricordo di un momento bello e sereno.

Purtroppo la parola ‘sagra’ é oggi inflazionata e usata impropriamente per tante circostanze ed eventi che sono totalmente estranei a quella sacralità che attinge il suo primo significato nella sfera delle realtà spirituali e religiose.

È vero, la sagra, oltre ad offrirti occasioni di divertimento, di gioco e altre curiosità, ti offre anche l’opportunità ti tener chiusa la tua cucina e consumare il pranzo insieme ad amici, a conoscenti e a chiunque capita nel tuo tavolo, con tutto il bendidio che signori e signore volenterose ogni anno preparano con cura e spirito di servizio; ma nulla di sacro ci sarebbe in tutto questo se, accanto a ciò che accontenta il corpo non ci fosse anche quanto può offrire di utile o importante al proprio cuore!

elle ci

 

NON CEDERE AL PESSIMISMO

Potremmo obiettare: come si fa a nutrire ottimismo con tutto quello che accade ogni giorno attorno a noi? E’ vero!

Giornali, rotocalchi e mass-media in genere, abbondano di notizie e di servizi che fanno rabbrividire e danno l’immagine di un mondo e di una storia che, a dir poco, sono raccapriccianti.

Accostare solo eventi negativi, non ne può derivare che una brutta rappresentazione del mondo, delle cose e delle persone.

Ma noi, quando leggiamo il giornale o vediamo la televisione da che cosa ci sentiamo maggiormente attratti? Non di rado, per non dire sempre, quello che si guarda o ascolta, è la risposta a qualcosa che da dentro di sé attinge curiosità e desiderio.

Il mondo e la storia non sono solo così!

Esiste tutta una catena di esperienze positive e piacevoli che poche volte vengono alla luce…

Il mosaico si compone di tanti piccoli tasselli e alla fine la bellezza o la bruttezza di quel mosaico è il risultato di quei tasselli che sono stati collocati.

Il mondo in cui respiramoi, come la nostra vita, è bella!

Apriamo i nostri occhi e scegliamo tra i tanti tassellini che ci scivolano tra le mani quelli belli e colorati, quelli che ci fanno intravvedere un bel disegno e ne richiamano altri, fino a riempirci di stupore.

E’ vero che attorno c’è tanto marcio, ma quanto in quel marcio noi ci sguazziamo a nostro piacimento e contribuiamo ad ingrandirlo e a farne avanspettacolo nel teatro della vita?

Guardiamo e imitiamo quelli che credono nel bene e al suo sviluppo, a chiunque considera il mondo ‘Opera di Dio’ e provvede ad essere strumento per la crescita dell’opera stessa.

Esiste un grande Oculista, colui che ha fatto passare dal buio e dal pessimismo alla luce e a una nuova sensazione di vita il Cieco dalla nascita.

“Tu credi nel figlio dell’uomo?”

“E chi è perché io creda?”

“E’ colui che parla con te.” (cfr Gv. 9)

Prendiamo anche NOI l’appuntamento con questo straordinario Oculista, perché, se il nostro occhio è nel buio del pessimismo, trovi la via della luce e ci restituisca il mondo in tutti i suoi colori.

Luciano Castoldi